5. Mitologia indoeuropea
5.1 Mitologia indoeuropea
Intorno al II millennio a.C. un gruppo di popoli chiamati in genere indoeuropei o Ariani intraprese una serie di migrazioni di massa dai territori d'origine in direzione del nord del Mar Nero, e finirono con il dominare la maggior parte dell'Europa, il Vicino Oriente settentrionale e il subcontinente indiano. Nel corso di tale processo assorbirono o eliminarono le popolazioni indigene e le loro culture.
Lo studio della mitologia indoeuropea fu un risultato diretto dell'accresciuta conoscenza della famiglia delle lingue indoeuropee - dal sanscrito alle lingue dell'Europa moderna - sviluppatasi a partire dalla fine del sec. XVIII e nel sec. XIX. Lo studio comparato ed eclettico che si impose, in cui la figura di maggior rilievo è Max Müller, doveva venire largamente criticato e screditato all'inizio del sec. XX; solo di recente, con le opere di Georges Dumézil e dei suoi discepoli il mito indoeuropeo ha nuovamente ottenuto l'attenzione e l'approfondito interesse degli studiosi.
Secondo Dumézil lo sviluppo del mito indoeuropeo e i miti dei vari sottogruppi manifestano il rifiuto di un antico dio dei cieli in favore di una divisione triplice del potere divino in cui si riflette la struttura sociale dei popoli. Tale divisione consiste in una funzione magico-legale, una funzione marziale, e le varie funzioni della fertilità e della produzione, portando così a tre figure divine dominanti intorno alle quali si organizza il pantheon. Appaiono tuttavia numerose complicazioni, la più importante delle quali è la tendenza a distribuire la prima funzione tra due dèi, uno minaccioso e indifferente al fato degli uomini, l'altro specificamente connesso con l'appropriato ordinamento della vita e della società umana. Un altro lineamento rilevante è nell'ambiguità del dio marziale: come guerriero, deve essere grande in battaglia per proteggere il cosmo e la società, ma con la vittoria il suo saccheggio può diventare così tremendo da minacciare il benessere del creato; donde la necessità di moderare i poteri di questo dio tramite riti e sacrifici appropriati. Variazioni a questi temi ricorreranno lungo ogni analisi dei miti nei popoli indoeuropei.
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