1. Mitologia
    1. Mitologia
  2. Lo studio del mito
    1. Lo studio del mito
  3. Una classificazione dei miti
    1. Una classificazione dei miti
    2. Miti della creazione
    3. Miti dell'origine delle divinità
    4. Miti del rinnovamento e della rinascita
  4. Mitologie dell'antico Vicino Oriente
    1. Miti mesopotamici
    2. Mitologia egizia
    3. Mitologia canaanita
  5. Mitologia indoeuropea
    1. Mitologia indoeuropea
    2. Mitologia indiana
    3. Mitologia greca
    4. Mitologia romana
    5. Mitologia nordica (germanica e scandinava)
    6. Mitologia celtica
  6. Miti e cultura
    1. Miti e cultura

1. Mitologia

1.1 Mitologia
I miti sono storie che narrano per immagini e simboli le strutture fondamentali poste alla base di una qualsiasi cultura. Detto questo per quanto riguarda il suo fondamentale significato culturale e morale, il mito può presentarsi come fantastico o bizzarro e la vicenda mitica non può essere spiegata nei termini delle comuni convenzioni culturali, che anzi sono proprio queste ultime a trovare la loro spiegazione nei miti sottesi alla loro origine.
Il termine mitologia può indicare un certo insieme di miti (es. i miti greci, africani, scandinavi), o può invece riferirsi alla disciplina che li pone a oggetto dei suoi studi. Tali studi possono svolgersi secondo moduli diversi: certuni sono volti alla comprensione di creature, personaggi e azioni appartenenti a un particolare ciclo mitico; altri indagano la ragione profonda, la necessità da cui i miti stessi sono scaturiti e il posto da essi occupato nella vita di una data cultura; si può sviluppare anche una ricerca tesa all'individuazione dell'origine delle narrazioni mitiche nella struttura medesima della psiche umana, e in tal caso i miti sono considerati la risposta collettiva di una società al mistero della vita.
Spesso i miti vengono confusi con leggende, saghe, antiche storie dei popoli e, pur non essendo facile segnare i confini fra questi generi, può essere utile tracciare una qualche linea di demarcazione. Mircea Eliade ha sottolineato le qualità temporali del mito, esprimendo la convinzione che il tempo mitico sia qualitativamente differente e discontinuo rispetto al tempo dell'esistenza comune, il quale avrebbe con il primo solo una relazione di tipo imitativo.
Il tempo di una novella - il "c'era una volta" - crea un'ambiguità a livello temporale, cercando di costituire un modulo temporale grazie al quale gli eventi raccontati acquistano plausibilità nel senso comune del termine, e di immettere in un tale contesto il bizzarro, il simbolico, il fantastico. Le favole dicono "sarebbe potuto accadere..." o "poteva succedere...", ma sempre evitando di instaurare una radicale discontinuità fra il tempo comune del lettore (o dell'ascoltatore) e gli eventi narrati, come al contrario accade nell'esposizione del mito. Inoltre, le favole non tendono a ritrarre o a esprimere modelli proposti come esempi da imitare.
Saghe e leggende sono storie tradizionali che, pur contenendo elementi fittizi e immaginari, hanno una base storica e si riallacciano a eventi reali, sia pure così straordinari da suscitare nella memoria popolare il desiderio di tramandarli, rielaborati e abbelliti. Anche in questo caso il modulo temporale degli eventi e degli attori risulta continuo rispetto al tempo della coscienza comune: leggende e saghe occupano una posizione intermedia fra i miti e la storia. George Dumézil parla (Ventura e sventura del guerriero, 1969) del mito come di una specifica classe di leggende, e Michael Grant scrive (Miti romani, 1972) che alcuni tipi di mito (es. quello della fondazione di Roma) sono miti storicistici, miranti cioè ad attribuire a eventi storici il prestigio e il valore propri del mito. In processi di questo genere, riscontrabili in molte società, la storia viene mitizzata e il mito, per converso, storicizzato. Leggende e saghe sono per l'appunto generi narrativi che danno espressione a tendenze di questo tipo.
Fino al sec. XVIII il termine mito fu usato soprattutto per indicare i miti dell'antica Grecia e di Roma - cioè gli antichi miti pagani del mondo occidentale —, ma da allora lo si è utilizzato sempre più spesso per definire tutte le narrazioni di quel genere, qualunque fosse la loro provenienza geografica. Qui tuttavia ci limiteremo a trattare le mitologie dell'antico Vicino Oriente e dell'India, i miti greci e romani, e i miti precristiani dell'Europa occidentale.
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