4.3 Mitologia canaanita
I Canaaniti sono parte del gruppo cui ci si riferisce nell'antichità come ai Semiti occidentali; includono i Fenici, gli Ugariti e gli Ebrei. La Bibbia ebraica fa un resoconto molto partigiano della religione di Canaan. Eusebio di Cesarea, storico cristiano della prima parte del sec. IV, descrive la religione dei Canaaniti nel suo trattato "Preparazione per il Vangelo", in cui si serve, a quanto è riportato, dell'opera di uno scrittore fenicio di nome Sanchuniathon. La natura di queste fonti, tutte secondarie, ha reso vaga e congetturale qualunque conoscenza di quella religione, fino alla scoperta, nel 1929, dei testi mitologici di Ras Shamra, il sito in cui sorgeva l'antica Ugarit. I testi di Ras Shamra - molti dei quali sono stati vergati da scribi canaaniti — forniscono numerosi particolari sugli dèi e sui cicli mitologici di Caanan.
Una delle divinità maggiori dei Canaaniti, nonché di tutti i popoli semitici occidentali, è il dio El. Sebbene il termine El sia spesso usato come nome generico di dio, in taluni cicli mitologici si tratta invece di un particolare dio, somigliante per certi aspetti all'Enlil mesopotamico e allo Zeus greco; egli è padre e creatore, talora divino guerriero, ma la sua immagine dominante è quella di un vecchio e saggio patriarca e giudice. Esprime una grande forza, ma non è il re assoluto. A differenza delle divinità mesopotamiche, non si manifesta nei fenomeni naturali e le strutture a lui omologhe sono piuttosto quelle legate alla società umana.
Le consorti di El sono Asherah, Astarte e Anat, tre controparti della Ishtar mesopotamica. Asherah e Astarte sono mogli di El o, in qualche contesto, sue sorelle: Anat è sua figlia. Di Asherah si riferisce spesso che è un dio creatore e che dà vita a 70 divinità. El, che è un dio celeste, e Asherah, che rappresenta la terra, hanno creato prima di tutto le stelle del giorno e della notte; altri due figli sono Yamm (il mare) e Mot (gli inferi).
La divinità più importante dopo El è Baal Haddad, figlio di Dagan, un dio della pioggia, probabilmente originario della regione del Medio Eufrate e trasmesso ai Semiti occidentali attraverso gli Akkadi. Il nome Baal Haddad contiene la nozione di sovranità. Il dio è un giovane e marziale signore del vento e della tempesta, ma, a differenza di El, non è per niente giudizioso e crea spesso situazioni dalle quali deve essere salvato da divinità femminili, per lo più Anat, che figura come sua consorte. In questo senso somiglia un po' al Dumuzi o al Tammuz dei Mesopotamici, circondato a sua volta da protettrici e le cui azioni hanno uno scarso valore morale.
Nei cicli mitologici Baal è dipinto in guerra contro El: questo conflitto può indicare che egli è un "nuovo venuto" nel paese, giacché la guerra è un tema congruente con mutamenti culturali. Inizialmente Baal e Nat sembrano membri della corte di El: Anat è la sua concubina e Baal il coppiere. Con un moto improvviso e inatteso, Baal attacca El e con i suoi seguaci lo sconfigge nel recesso delle sue montagne, Sapan, lo trascina all'aperto e lo castra. La fertilità di El è quindi distrutta e il dio, disperato, chiama in aiuto il figlio: Yamm accorre ed El lo proclama sovrano, ordinandogli di recuperare l'oro e l'argento rubati da Baal per costruirsi un palazzo degno di un re e possedere un tesoro. Combattere Baal significherà anche vendicare col sangue la disfatta di lui, El.
Nel combattimento Yamm viene ucciso da Baal e l'obbligo della vendetta ricade sul fratello minore, Mot, che riesce ad ammazzare Baal nel suo stesso palazzo. La morte di Baal rende furiosa Anat che implora Mot di ridargli la vita. Al suo rifiuto, lo uccide e lo smembra, spargendone i pezzi per tutta la regione. Baal, resuscitato, intraprende una guerra totale contro tutti gli altri dèi, che sono ora chiamati i figli di Asherat, e ne esce vittorioso.
Anche Mot è resuscitato e di nuovo sfida Baal a singoiar tenzone, ma nel mezzo del duello interviene la dea del sole, Spdi (Shapash), la quale avverte Mot che ormai si deve cessare la lotta, poiché El si è schierato dalla parte di Baal. El, sempre patriarcale e giudizioso, ha compreso che Baal, con la sua sconfitta e resurrezione ha manifestato una nuova forma di ordine; El, divinità patriarcale, deve accogliere e sostenere un tale ordine nuovo. Viene così decretato che Baal governi durante la stagione della fertilità e Mot durante le stagioni sterili e di siccità.
La mitologia canaanita in generale e il mitico combattimento di El e Baal in particolare hanno alcune implicazioni profonde. In primo luogo, la collocazione geografica e il periodo storico indicano come questi miti siano parte di una più vasta sintesi mitologica. Elementi di miti mesopotamici, egizi, ittiti, urriani e ugaritici sono presenti nel ciclo, che risulta dunque cruciale per la comprensione dei miti e della storia del periodo. In secondo luogo fa molta luce sulle narrazioni dell'Antico Testamento: sebbene quest'ultimo tinga la sua narrazione di sfumature polemiche contro Baal, Asherah e Astarte, molti elementi e pratiche rituali degli Ebrei risultano assai meglio comprensibili nel contesto della mitologia canaanita. Inoltre, Esiodo fece chiaramente uso di alcuni di questi elementi mitologici nella sua Teogonia; Baal, Yamm e Mot hanno un rapporto diretto con Zeus, Poseidone e Ade.
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