1. Mitologia
    1. Mitologia
  2. Lo studio del mito
    1. Lo studio del mito
  3. Una classificazione dei miti
    1. Una classificazione dei miti
    2. Miti della creazione
    3. Miti dell'origine delle divinità
    4. Miti del rinnovamento e della rinascita
  4. Mitologie dell'antico Vicino Oriente
    1. Miti mesopotamici
    2. Mitologia egizia
    3. Mitologia canaanita
  5. Mitologia indoeuropea
    1. Mitologia indoeuropea
    2. Mitologia indiana
    3. Mitologia greca
    4. Mitologia romana
    5. Mitologia nordica (germanica e scandinava)
    6. Mitologia celtica
  6. Miti e cultura
    1. Miti e cultura
4.2 Mitologia egizia
Da tempo immemorabile l'Egitto è conosciuto come la terra delle due contrade: l'Alto Egitto, o Terra Rossa, desertica, e il Basso Egitto, o Terra Nera, dove il suolo è fertile. Ancor oggi il 99% della popolazione egiziana vive nella Terra Nera. Questa dualità è più che un fatto geografico e demografico: è un elemento fondamentale fin dagli inizi della cultura egizia e trova significativa espressione nei miti e nella religione di quel popolo.
Cultura, miti, religione dell'antico Egitto possono essere caratterizzati come una dualità con strutture ritmate, contenute in un'unità statica. A differenza della Mesopotamia, la civiltà dell'antico Egitto non si sviluppò in poche e potenti città-Stato lungo le rive dei due fiumi: l'Egitto aveva un solo fiume significativo, il Nilo, e lungo tutto il suo corso sorse una serie di piccoli villaggi, ognuno dei quali espresse una propria mitologia.
Nell'antico Egitto c'era una generale tendenza all'unità e alla staticità, non al confronto e alla tensione. Un testo che ben esemplifica tale tendenza - esprimendo nel contempo le più antiche tradizioni storiche e locali - è la teologia di Menfi, registrata sulla pietra di Shacaba. Questa teologia presenta gli insegnamenti di Menes che, intorno al 3000 a.C., stabilì una nuova capitale a Menfi. Il dio Ptah ha in questa teologia una funzione catalizzatrice di tutte le antiche tradizioni locali. Il testo è una cosmologia che descrive la creazione del mondo e l'unità della terra d'Egitto come processo eterno di ordinazione del cosmo. Ptah crea ogni cosa da nozioni già presenti nel suo cuore e da lui pronunciate con la sua lingua. Tutte le cose — l'universo, gli esseri viventi, la giustizia, la bellezza e così via - vengono creati in questo modo, e così sono creati anche gli dèi: procedendo prima in forma di concetti entro la mente di Ptah, entrano poi nel mondo materiale e nelle sue forme — pietra, metallo, legno -, a loro volta creazioni di Ptah.
La teologia menfita assume antiche nozioni locali della creazione, come quella di Ermopoli che descrive la creazione come un processo a partire da otto esseri primordiali del caos, abitanti del fango primevo: i quattro maschi sono anfibi, le quattro femmine serpenti, e formano le coppie di Nun e Naunet (materia e spazio primordiali), di Kuk e Kauket (l'illimitabile e l'illimitato), di Huh e Hauhet (tenebra e oscurità), di Amon e Amaunet (i nascosti e celati). Sono gli esseri che danno origine al sole, e nella teologia menfita si dice che provengono dallo stesso Ptah.
Un'altra parte della teologia di Menfi assume dall'Antico Regno i miti sugli dèi Horus e Set - due divinità che da sempre si contendono l'autorità sull'Egitto -, mentre il dio della terra, Geb, ha funzione di mediatore. Proprio Geb compie per primo la partizione del paese fra i due, e quindi, cambiando idea, assegna a Horus l'intero territorio. Ptah è nella teologia omologo a Set, ma in un diverso contesto è Geb, la potenza terrestre, il dio supremo: egli è la montagna primeva, simbolo della prima creazione. Per gli Egizi — notiamo - la divinità che rappresenta la terra non è femminile ma maschile.
Nell'Antico Regno si ha spesso una mitologia dove il sole Atun (o Aten) compare spesso come primo creatore: egli dà la vita a Shu e Tefnut (aria e rugiada) producendoli da sé stesso, e a loro volta questi producono Geb e Nut (terra e cielo). I figli di questi ultimi sono Osiride, Iside, Set e Neftis. È così che le prime quattro divinità istituiscono il cosmo, e le ultime quattro sono mediatrici fra il cosmo e gli uomini. Osiride è il simbolo del re defunto subentrato nella forma di Horus, il re vivente. Iside è la consorte di Osiride e, dopo l'uccisione del suo sposo da parte di Set, ne ricostituisce il corpo e gli ottiene eterna vita. Sua alleata nell'impresa è Neftis, la consorte di Set. Horus, figlio di Osiride e Iside, alla fine distrugge Set, simbolo dell'anarchia, del caos, del disordine. Set viene messo in relazione con il deserto dell'Alto Egitto, e in quanto dio delle nebbie, si contrappone ad Aton, il sole.
Sebbene i legami familiari appaiano il pilastro intorno al quale si svolge la mitologia egizia, i suoi temi chiave sono la creazione, la procreazione, la rinascita e l'unità dei due territori. Il faraone terrestre era solo un simbolo di quelle strutture ordinatrici. La potenza che esse implicano è espressa nel sole, nella terra, e negli animali, specialmente le greggi. Il linguaggio e i simboli di quella potenza possono in ogni momento venir trasferiti dall'uno all'altro - per esempio il sole può venir descritto nel simbolismo del gregge, o la terra nel simbolismo del sole. Nella teologia del Nuovo Regno, il dio supremo era Amon-Ra, una personificazione del tebano (ed ermapolitano) dio-creatore, Amon, unito al dio-sole Ra (succeduto ad Aton).
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