3.3 Miti dell'origine delle divinità
Particolari divinità possono fare la loro comparsa al tempo della creazione, costituendo quindi parte integrante del mito a essa relativo; nelle loro forme più antiche, queste divinità si trovano spesso simboleggiate nel cielo e nella terra. Il cielo può essere un simbolo paterno, mentre la terra può simboleggiare una figura materna. Il padre-cielo può apparire come deus otiosus (divinità lontana e riservata), che dopo la creazione si ritrae dalla partecipazione attiva e da ogni rapporto con il mondo, lasciandolo così aperto ad altre manifestazioni divine. In certi casi (es. nei miti mesopotamici) nuove divinità emergono quali figli dell'unione del cielo e della terra, fino a giungere a un conflitto fra i genitori e i figli divini.
Altre divinità esprimono la sacralità di dimensioni spaziali: sono queste le divinità atmosferiche del cielo, come il fulmine, il tuono, i fenomeni astrali, la pioggia, o le divinità degli inferi. Altre esprimono la sacralità della topografia: risiedono nelle montagne, nell'acqua, nella vegetazione. Una diversa classe di esseri divini manifesta e rappresenta le tecniche e le abilità artigiane della comunità umana: in alcuni casi essi prendono la forma di eroi culturali, che portano agli uomini il fuoco, le tecniche agricole o quelle della tessitura. In altre divinità vengono rappresentate nozioni di ordine, che trovano il loro simbolo nei ritmi della notte e del giorno; altre hanno rapporto con regole ancor più generali, dell'ordine sociale, e racchiudono in sé il significato dell'interrelazione esistente tra questo e l'ordine di tipo più profondo, sotteso al mondo medesimo.
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